Piramide sommersa di Yonaguni

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  1. Miss Shanks
     
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    yonaguni


    Piramide sommersa di Yonaguni




    Sappiamo che le prime grandi culture della nostra civiltà furono quelle
    Egiziane e Mesopotamiche; ma se la scoperta fatta recentemente Yonaguni
    in Giappone, si rivelasse esattamente quello che sembra, allora dovremmo
    riscrivere la storia dell’intera umanità.
    Una misteriosa struttura scoperta sui fondali di Yonaguni (piccola isola
    dell’arcipeago delle Ryukyu a Sud del Giappone), potrebbe rivelarsi la
    più antica costruzione fatta dall’uomo. In questo modo ci sarebbero
    addirittura le prove dell’esistenza del leggendario Mu, continente che
    secondo una leggenda si inabissò nell’Oceano Pacifico migliaia di anni
    fa.
    Fin dal 1868, quando il colonnello Jason Churchward affermò di essere in
    possesso di alcune tavolette di argilla, che recavano incisa in una
    scrittura misteriosa la storia del grande continente di Mu, si iniziò a
    cercare qualcosa che fosse una traccia di questa antica civiltà in tutto
    il Pacifico, senza però mai avere successo.
    Nel 1985 però, il giapponese Kikachiro Aratake, un Sub di Yonaguni,
    durante un’immersione a circa 150 metri al largo dell’isola, fece una
    sensazionale scoperta: un’enorme struttura di pietra dall’aspetto simile
    a una piramide, che si ergeva a una profondità di 25 metri.
    Aratake, subito dopo la scoperta, descrisse il momento in cui vide per la prima volta la struttura con queste parole:


    Nuotavo spinto dalla corrente quando improvvisamente mi si parò
    davanti una ripida parete di pietra, Dovetti aggrapparmi con le mani
    alla roccia per costeggiare la struttura e non essere spinto lontano.
    Dopo la lunga passeggiata subacquea mi ritrovai di fronte a uno
    spettacolo da mozzare il fiato: la facciata era percorsa da scalinate,
    ognuna delle quali conduceva a terrazzamenti su vari livelli, in un
    insieme irregolare, ma continuo fino alla cima. La costruzione era così
    perfetta che mi aspettavo da un momento all’altro di vedere qualcuno
    uscirne. Ma gli unici abitanti erano i pesci che nuotavano intorno a me,
    e il silenzio del luogo era rotto solo dal battito del mio cuore
    ”.

    La notizia del ritrovamento fu divulgata alla comunità scientifica nel
    1986 e nel 1990 la zona fu dichiarata sito archeologico, ma in molti
    pensarono, e pensano ancora che la struttura sia solo una bizzarra
    realizzazione di madre natura.
    Ma questa piramide è davvero opera dell’uomo o è uno scherzo della
    natura? La struttura è un unico enorme blocco di roccia lungo 200 metri,
    largo 150 e alto circa 20, la grandezza della base è paragonabile a
    quella della piramide di Cheope. Non si sa ancora a quando risalga la
    struttura, le avverse condizioni del mare in quel tratto di costa
    rendono molto difficili le analisi. Sono solo state formulate delle
    ipotesi a riguardo, la più avvalorata è quella che riconduce ad un
    innalzamento del livello del mare in seguito all’ultima glaciazione (tra
    i 9000 e i 10.000 anni fa), che ha probabilmente sommerso il tratto di
    mare davanti a Yonaguni, e che quindi la struttura risalga proprio a
    quel periodo, l’ultimo in cui la piramide potrebbe essere stata sopra
    il livello del mare. C’è da sottolineare che quella dell’ultima
    glaciazione è una data ricorrente quando si parla di antiche civiltà e
    misteriosi ritrovamenti archeologici.
    Ma chi ha eretto questa piramide? Ma-saaki Kimura, docente di
    Oceanografia all’Università delle Ryukyu, ipotizza che sia stata una
    popolazione originaria dell’Asia sud-orientale. Sulla civiltà che
    presumibilmente realizzò l’opera non si sa molto; Per realizzare una
    struttura del genere, dovevano certamente avere una grande conoscenza di
    ingegneria e architettura, inoltre nel sito sono state ritrovate
    numerose incisioni e questo fa pensare che siano stati a conoscenza di
    una scrittura basata su pittogrammi. Le incisioni sulla pietra sono
    molto simili a quelle su una tavoletta di pietra ritrovata alcuni anni
    fa ad Okinawa, molto vicino a Yonaguni, e la cosa contribuisce non poco
    ad infittire il mistero; infatti la suddetta tavoletta riporta un
    linguaggio ancora indecifrabile ma un disegno inciso sopra ricorda molto
    (secondo Kimura) un tempio sommerso.
    Ma-saaki Rimura in una intervista rilasciata a “Newton”, descrive la
    struttura in ogni particolare, qui di seguito uno stralcio
    dell’intervista:

    La prima cosa che si nota nella sezione inferiore è un corridoio
    che si sviluppa lungo l’intero perimetro e che descrive, nell’estremità
    occidentale, una curva perfetta intorno alla parete. Dalla facciata Sud,
    quella principale, partono le scalinate che portano alla zona dei
    terrazzamenti ad Ovest e a quella che abbiamo definito “sacra” ad Est.
    Senza dubbio i gradini di alcune scalinate sono alti, alcuni arrivano
    persino a un metro, tanto da risultare poco agibili per l’uomo.
    Obiezione alla quale io ribatto che su cinque scalinate, ben tre sono a
    misura di passo umano e perfettamente percorribili.
    La piramide è un monolito, cioè un unico blocco di pietra, ma durante le
    analisi abbiamo trovato numerose pietre aggiuntive di diverse forme e
    dimensioni. Quelle squadrate, concentrate solo nelle vicinanze della
    piramide, sembrano frammenti derivanti dai processi di lavorazione della
    struttura (per esempio l’intaglio delle terrazze e delle scale). Le
    pietre rotonde, invece, potrebbero far parte di un rudimentale sistema
    per drenare l’acqua piovana. Si trovano, infatti, concentrate solo
    vicino a solchi scolpiti sulle superfici di roccia, che probabilmente
    fungevano da grondaie.


    Ecco altri dati forniti dal prof. Kimura. "Vicino alla piramide è stato trovato un’altro
    incredibile reperto; una pietra megalitica simile alle sculture
    dell’Isola di Pasqua, questo megalite si trova incredibilmente vicino al
    tropico del cancro, e Kimura ne sottolinea l’iportanza:
    Si tratta di una grande roccia ovoidale con una serie di intagli nella parte superiore che sembrano tracciare un volto. Nelle fessure orizzontali che corrispondono agli occhi sono incastrate due pietre che potrebbero rappresentare le pupille. Questa precisa collocazione geografica, secondo me, potrebbe indicare che gli antichi costruttori avevano precise cognizioni astronomiche
    ”.


    Ancora è presto per dare certezze, ma siamo fiduciosi perché sappiamo che il professor Kimura continuerà a studiare il sito archeologico di Yonagumi in cerca di risposte. Questa costruzione potrebbe rivelarsi solo una bizzarracreazione della natura o il più grande ritrovamento archeologico di tutti i tempi; Se il tutto si rivelasse autentico allora dovremmo avere ancora più interrogativi riguardanti il passato del nostro pianeta, le piramidi d’Egitto, quelle dell’ America centrale e tutte le altre sparse per il mondo potrebbero avere una antica antenata, e chissà se il tutto abbia un collegamento…

    Fonte: Misteri nel mondo

     
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